martedì 25 maggio 2010

La casta politica sta per chiudere internet

(Questo è un messaggio da diffondere, che sta girando per la rete)

Ieri il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733) tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC) identificato dall'articolo 50-bis: /Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet; la prossima settimana Il testo approderà alla Camera diventando l'articolo nr. 60. Il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo e ciò la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della"Casta". In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog a disobbedire (o a criticare?) ad una legge che ritiene ingiusta, i /providers/ dovranno bloccare il blog. Questo provvedimento può far oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all'estero; il Ministro dell'Interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può infatti disporre con proprio decreto l'interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore; la violazione di tale obbligo comporta per i provider una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000. Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni perl'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali. Con questa legge verrebbero immediatamente ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta! In pratica il potere si sta dotando delle armi necessarie per bloccare in Italia Facebook, Youtube e *tutti i blog* che al momento rappresentano in Italia l'unica informazione non condizionata e/o censurata. Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al mondo dove una /media company/ ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento. Il nome di questa /media company/, guarda caso, è Mediaset. Quindi il Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che, del tutto incidentalmente, vede coinvolta un'impresa del Presidente del Consiglio in un conflitto giudiziario e d'interessi. Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di /normalizzare/ con leggi di repressione internet e tutto il istema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare. Tra breve non dovremmo stupirci se la delazione verrà premiata con buoni spesa! Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet in Italia il governo si ispira per quanto riguarda la libertà di stampa alla Cina e alla Birmania. Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati il blog Beppe Grillo e la rivista specializzata Punto Informatico. Fate girare questa notizia il più possibile per cercare di svegliare le coscienze addormentate degli italiani perché dove non c'è libera informazione e diritto di critica il concetto di democrazia diventa un problema dialettico.

domenica 16 maggio 2010

Studente senza alloggio e lavoro a torino

In questo articolo si parla di un ingegnrere ugandese che arriva a torino per seguire un master. Convinto di poter trovare un lavoro per mantenersi, presto si ritrova senza soldi e costretto a dormire in stazione.
L'articolo del giornale la stampa, sottolineale cause per quanto riguarda la difficoltà di trovare lavoro a torino, nel caso del ragazzo dell'articolo i motivi sono molto ipocriti e stupidi e cioè il fatto che sia un ragazzo nero che sa parlare solo due lingue(inglese e francese).
L'articolo poi sottolinea che il ragazzo viene aiutato dai suoi colleghi sia per dormire che per mangiare, ma allora che problema cè? non dorme più nella stazione?

Nel nord cè molta ipocrisia, molte cose vengono nascoste, la verità riguardo il lavoro, è che devi essere raccomandato, non importa chi sei o cosa fai, è importante chi ti raccomanda.

Ma cosa fanno le centinaia di agenzie per il lavoro a torino e gli sportelli di associzioni che aiutano gli stranieri per il lavoro o la casa a qualcuno lo aiutano o queste associzioni prendono sono finanziamente per un servizio che non funziona?

Non consideriamo la costosa università piemontese con i suoi molteplici servizi.

giovedì 6 maggio 2010

Il blog di Giuseppe Gatì

Tutti noi della rete ricordiamo Giuseppe, giovane siciliano che si era ribellato ai mafiosi italiani. Spero che il suo esempio rimanga dentro tutti noi.



Il blog di Giuseppe:

http://www.lamiaterraladifendo.it/

non è attivo, se qualcuno ha notizie al riguardo le comunichi.

Intanto segnalo uno scritto di due amiche di Giuseppe:

http://www.agoravox.it/Precisazioni-sulla-morte-di.html

mercoledì 5 maggio 2010

byoblu cerca soldi

Ormai chi frequenta la rete, bene o male, conosce le persone, gli account, i blog o gli account youtube di chi si è attivato principalemte contro la nostra casta politico mafiosa.
Questo attivismo, qualcuno ha cercato di farlo diventare un modo per ricavare qualche soldino, tra i molti, voglio citare byoblu, che in questo suo post cerca sodini per salvare il blog.
Ma ha byoblu tenere un blog quante migliai di euro gli costa? eventualmente ci sono quelli gratis, come questo per esempio...

Di seguito voglio citare alcune frasi del post:

"Ho amato questo blog più di qualsiasi altra cosa al mondo. Ho profuso un impegno costante, al limite dello sfinimento, per oltre due anni. Ho creduto e continuo a credere nell'informazione libera. Non certo libera da se stessi perché non è possibile, ma libera da un editore e dalle sue strategie".

"Il blog è fermo dal 23 aprile. Non era mai accaduto. C'è sempre stato almeno un post, quasi sempre un nuovo video. Tutti i giorni. Certe volte anche due, tre, addirittura quattro articoli, al modico prezzo di 12, 16 e - molto più spesso di quello che pensiate - anche 48 ore continuative di lavoro. Succede, quando fai da solo quello che altri fanno in squadra".

"Ora, però, non posso più andare avanti se non trovo il modo di convincere la mia direttrice di banca che l'informazione libera è cosa buona e giusta, e temo che anche la più scottante delle inchieste pubblicata sulle pagine del blog non serva a farla desistere dall'idea di portarmi via la casa a giugno".

"Non mi piace chiedere soldi. Non mi è mai piaciuto e i risultati, purtroppo, sono questi. Credo invece nell'offrire un servizio".

"La pubblicità, dal canto suo, basterebbe da sola a sostenere tutte le attività del blog, ma viene cliccata da meno dell'1% dei visitatori".

"Ho un mese di tempo per vendere almeno due o tremila copie del doppio dvd Internet For Giuliani, finalmente disponibile e in spedizione dalla fine della settimana prossima. Se non ce la faccio, tuttavia, sarò costretto a chiudere il blog e a ricordarlo per sempre, con la morte nel cuore".

"Non per me, questo è chiaro. Io lo vivrei con un dolore personale indescrivibile".

Queste sono le frasi che mi hanno più colpito, ma un complimento va anche ai commenti rilasciati dai veri o falsi account che hanno scritto sotto il post.

Il dio denaro vince sempre. Nei video byoblu spiega l'utilizzo e l'informazione nella rete all'assemblea nazionale del pbc.





martedì 4 maggio 2010

Il padre di Sara Panuccio, ragazza morta nella frana di Ventotene

TESTIMONIANZA E RIFLESSIONI
Di un cittadino/padre nel dolore e nella rabbia

Sono il padre di Sara Panuccio, una delle due ragazze scomparse a Ventotene il 20 aprile 2010,
a causa della frana del costone di Cala Rossano.
È giunto il momento, anche se mi è di enorme difficoltà, di far conoscere il mio pensiero in merito alla vicenda che ha stravolto la vita della mia famiglia.
Mi è dobbligo uscire dal silenzio doloroso dopo aver ascoltato parti di servizi televisivi standardizzati ed ai quali siamo abituati nel nostro vivere quotidiano.
Questa è la mia testimonianza, che spero sia intesa come cittadino comune ancor prima che come padre e non rivolta ad interessi personali.
Dopo aver appreso la notizia, siamo stati elitrasportati sull isola ed ancor prima di giungere abbiamo sorvolato la zona della tragedia.
Passato il momento più tragico della mia vita, quello di dover vedere mia figlia morta, e su questo non mi soffermo perché ognuno di voi può comprendere il dolore e lo stato danimo, siamo stati caricati in varie automobili per giungere al centro del paese.
Il triste corteo è partito, ma mentre i genitori di Francesca son giunti a destinazione io ho fatto fermare l automobile in prossimità del luogo maledetto.
Disceso dalla vettura sono sceso in spiaggia tramite una scalinata daccesso INVITANTE e mi sono avvicinato alla zona in quel momento sorvegliata e perimetrata dalle forze dell ordine come è prassi in questi casi.
Mi è stato permesso laccesso.
Volevo vedere, toccare e maledire quella che fino a quel momento nella mia testa, grazie alle notizie giunte, era la ROCCIA che aveva tolto la vita a SARA e FRANCESCA.
Quando ho toccato i massi ho scoperto con gran stupore che era solo un insieme di TERRA che mi si è SBRICIOLATA nelle mani, non avevo mai conosciuto il TUFO prima di quel giorno o forse pur avendolo incontrato non mi ero mai posto il problema della sua fragilità.
A quel punto incurante dei richiami allattenzione, al pericolo ( ho appena visto mia figlia morta, come potrei aver paura per me stesso ? ) ed al divieto dei Carabinieri ad avvicinarmi ancor più, son giunto fin sotto al costone, ho dato un paio di pugni neanche troppo violenti alla parete e la conseguenza è stata di farne cadere un altra piccola parte ( di questo gesto ci sono vari testimoni ),
tra le urla e gli allarmi dei presenti ( Attento, torni qui, si tolga, è pericoloso ).
Ho dato le spalle al costone cercando lo sguardo del mio amico Valerio e allontanandomi ho visto ormeggiate in acqua a pochi metri molte barche ( solo successivamente ho saputo della presenza di un Circolo Velico ).
Ho rivolto attentamente lo sguardo al costone ed ho notato quanto segue:
1)NON vi era alcuna RETE DI CONTENIMENTO sulla parete
2)NON cera nessuna RESTRIZIONE ALLACCESSO FINO ALLE PARETI sia a destra che a sinistra del punto della frana
3)NON vi era alcun CARTELLO che segnalasse il PERICOLO di possibili crolli o di TENERSI A DISTANZA dalla parete
4)SOPRA il costone cè la STRADA dove io mi son fermato con lautomobile e di lì PASSANO MEZZI PESANTI quali camion e quindi il tufo già debole di suo è soggetto a tremolio e sollecitazioni nocive alla stabilità della parete
5)La PARETE in più di un punto E CAVERNOSA e quindi non compatta.

Ed ora le mie RIFLESSIONI

L economia dellisola di Ventotene ha i suoi maggiori INTROITI dal TURISMO SCOLASTICO, per il Lazio e per Roma in particolare è una delle destinazioni preferite per avvicinare i giovani alla conoscenza ed al rispetto della natura, comprendo quindi linteresse dell AMMINISTRAZIONE LOCALE a far si che questo flusso non venga mai interrotto.
So che è stato dato INCARICO a GEOLOGI di periziare lintero perimetro dell isola, e che già in tempi passati sono stati lanciati ALLARMI DA STUDIOSI ed anche da RESIDENTI di PERICOLO DI FRANOSITA in vari punti.
A tuttoggi pare che dopo lultima RELAZIONE quasi tutti il perimetro sia stato dichiarato INAGIBILE o perlomeno messo in SICUREZZA ad eccezione di pochi punti tra i quali la Caletta in oggetto ( nelle cui vicinanze si fa anche ATTIVITAVELICA e COMMERCIALE legata al turismo stesso ).
Oggi io domando che siano accertate le eventuali responsabilità o negligenze in relazione alla scomparsa di SARA e FRANCESCA.
Ho sentito usare da molti media la parola TRAGICA FATALITA e questo mi INDIGNA come cittadino oltre che come padre di Sara, LA FATALITA STA SOLO NEI NOMI E NEL NUMERO DELLE VITTIME, fosse successo in una domenica estiva sarebbe stata una STRAGE ( l ennesima in questo paese ).
La fatalità in italiano è il termine con cui si parla di un evento imprevedibile quale un incidente o un cataclisma naturale.
Viviamo in un paese nel quale si dovrebbe incominciare a PENSARE che ogni qualvolta accada una tragedia di questo tipo, che sia anche a mille chilometri di distanza, muoiono sempre e comunque i FIGLI NOSTRI, oltre alla solidarietà per le vittime e le loro famiglie far arrivare l indignazione a chi dovrebbe salvaguardare il cittadino ( per lo stato ed i governi di qualsiasi colore essi siano è il primo DOVERE ).
Bisogna farsi SENTINELLE del proprio territorio e denunciare ed ATTIVARSI affinché oltre all inevitabile non si perdano VITE inutilmente e colpevolmente, ( che le nostre condotte non possano mai essere complici tramite il silenzio e nel conto mi ci metto anch io in prima persona).
Vi ringrazio di aver avuto la pazienza di leggere questo lungo scritto, ma la TV ha i suoi tempi brevi tra uno spot e laltro e vi prego di condividerlo se lo riterrete giusto oltre che sul web nei vostri posti di lavoro od ovunque lo riteniate opportuno.

BRUNO PANUCCIO 30 APRILE 2010

domenica 2 maggio 2010

1 maggio 2010 torino

1 maggio 2010, festa dei lavoratori, a torino da sempre, molte persone arrivano in questa città per il lavoro. torino è, o meglio era, fino a poco tempo fa, la città delle fabbriche, la città dei lavoratori, la città della fiat.

Oggi torino è il benesssere, rappresentato da nuove generazioni senza valori, senza ideali e senza morale.

I migliori giovani sono quelli della costosa università piemontese, che ti fermano davanti all'università cercando clienti e/o venditori per riviste e tessere comuniste, o che magari sempre per denaro, la sera vanno per le case torinesi per venderti le riviste. Questi giovani ci credono, loro credono che magari portando nuovi "servi" o vendendo riviste comuniste, potranno un giorno fare la loro scalata al successo nella casta politico mafiosa.

Loro, i figli di papà, che giocano all'università, che giocano al comunista, non sanno cosa vuol dire non avere un lavoro per vivere. Il 1 maggio era l'occasione per dar voce a chi non ha un lavoro per vivere e invece si è trasformato in qualcosa di poco credibile, con sfilate di trans, che a torino ormai è un abitudine dato che si possono trovare prostituirsi al centro città insieme a prostitute a qualsiasi ora e tra le famiglie.

Il giorno per i lavoratori si è trasformato nel giorno contro il papa, e il papa con il lavoro non centra prorpio nulla.

1 maggio 2010, torino, festa dei lavoratori, c era di tutto, chi ballava, chi cantava, trans, troie, politici e delinquenti. Con questa casta politica, e soprattutto con questo popolo come può cambiare la tragica situazione dei cittadini lavoratori onesti italiani?