lunedì 28 giugno 2010

La siracusana prestigiacomo



Figlia di imprenditori siracusani. Sposata con Angelo Bellucci, notaio, coordinatore provinciale di Forza Italia, nel 1990, a 23 anni, è stata eletta presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Siracusa. Prima di entrare in politica, votava per la Democrazia Cristiana, e per lo zio Santi Nicita, ma, allo stesso tempo, era pure vicina a battaglie del Partito Radicale.

Dopo anni di politica, anche come ministro, si è laureata nel luglio del 2006 in Scienze dell'Amministrazione presso la Libera Università Maria Santissima Assunta(è un ateneo non statale d'ispirazione cattolica che ha sede a Roma).
con una tesi di diritto civile dal titolo: "Le adozioni internazionali: prospettive di riforma".

Nell'ottobre 2009 è stata indagata dalla procura di Roma per l'ipotesi di reato di peculato in relazione a presunti acquisti di articoli di moda e di pelletteria femminile fatti utilizzando una carta di credito del dicastero della quale è titolare.Il procedimento è stato archiviato nel gennaio 2010 poiché il fatto non sussiste.

Per non dimenticare, articoli precedenti:

http://italiaunitaforum.blogspot.com/2009/02/la-fabbrica-delle-malattie.html
http://italiaunitaforum.blogspot.com/2009/03/gossip-sulla-ministra-prestigiacomo-e.html
http://italiaunitaforum.blogspot.com/2009/03/quando-inquinare-e-il-ministro.html
http://italiaunitaforum.blogspot.com/2009/04/discarica-hi-tech-al-ministero-dell.html

giovedì 17 giugno 2010

Lega Nord

La Lega Nord per l'Indipendenza della Padania, meglio nota come Lega Nord o più semplicemente Lega, è un partito politico nato come federazione di vari movimenti autonomisti regionali, tra i quali, in particolare, la Lega Lombarda e la Liga Veneta.

La Lega Nord si batte per l'attuazione di norme più severe, rispetto a quelle vigenti, al fine di contrastare l'integralismo islamico; è contraria all'ingresso della Turchia nell'Unione europea ed è considerata tra i movimenti euroscettici. Enfatizza anche la lotta all'immigrazione clandestina e l'eliminazione degli sprechi nella gestione statale.

Il 18 settembre 1996, pochi giorni dopo la simbolica dichiarazione d'indipendenza della Padania del 15 settembre, presso la sede federale della Lega Nord in via Bellerio a Milano, ebbero luogo alcuni scontri tra la Polizia di Stato e i militanti leghisti, supportati da una pattuglia di Carabinieri. Il Procuratore della Repubblica di Verona Guido Papalia aveva infatti disposto, nel corso delle indagini su Corinto Marchini ed altri per attentato all'unità dello Stato (reato previsto dal Codice Penale), la perquisizione di un locale della sede ritenuto nella disponibilità dell'indagato. Alla vista dei militari in arrivo, i poliziotti fecero irruzione nella sede, travolgendo i militanti tra cui Maroni, che rimase ferito.
Alcuni esponenti del partito vennero denunciati. Contro la perquisizione la Camera dei deputati avanzò ricorso secondo l'articolo 68 della Costituzione, che vieta la violazione di locali a disposizione dei parlamentari senza consenso del Parlamento. La perquisizione venne condannata nel 2004 dalla Corte Costituzionale in quanto lesiva proprio dell'articolo 68.
La Cassazione condannò comunque Roberto Maroni e Piergiorgio Martinelli a 4 mesi e 20 giorni per resistenza a pubblico ufficiale (pena poi convertita in una multa di 5.320 Euro.). Umberto Bossi venne assolto in appello il 22 giugno 2007, dopo avere chiesto precedentemente l'immunità al Parlamento europeo.

Umberto Bossi senatore della Repubblica ed europarlamentare, ora deputato della Repubblica, fondatore e leader del movimento politico Lega Nord, attualmente Ministro delle Riforme per il Federalismo. diploma di perito tecnico elettronico presso la scuola per corrispondenza «Radio Elettra». Umberto Bossi ebbe una breve carriera come cantante, con il nome d'arte di Donato. Esistono diverse testimonianze della militanza a sinistra di Umberto Bossi negli anni giovanili, anche se non fu un sessantottino. Il 5 gennaio 1994, al processo ENIMONT Umberto Bossi ha riconosciuto la colpevolezza dell'amministratore del movimento Alessandro Patelli relativamente ad un finanziamento illecito ricevuto dallo stesso da parte di Carlo Sama della Montedison. Dopo aver restituito integralmente la somma di 200 milioni di lire, raccolta dagli stessi militanti leghisti, e dopo l'allontanamento dal partito di Patelli, è stato condannato con sentenza definitiva dalla Cassazione a 8 mesi di reclusione per violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti.
Bossi è stato in seguito condannato per il reato di vilipendio alla bandiera italiana per averla in più occasioni, il 26 luglio e il 14 settembre 1997, pubblicamente offesa usando, nella prima occasione la frase "Quando vedo il tricolore mi incazzo. Il tricolore lo uso per pulirmi il culo", nel secondo caso, rivolto ad una signora che esponeva il tricolore, "Il tricolore lo metta al cesso, signora", nonché di aver chiosato "Ho ordinato un camion di carta igienica tricolore personalmente, visto che è un magistrato che dice che non posso avere la carta igienica tricolore".
Per la prima affermazione, Bossi è stato condannato il 23 maggio 2001 ad un anno e quattro mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena; il 15 giugno 2007 la Prima sezione penale della Cassazione, respingendo il ricorso presentato dalla difesa, lo ha condannato in via definitiva. Per il secondo evento si è ricorso alla Camera, nel gennaio 2002, che non ha concesso l'autorizzazione a procedere nei confronti di Bossi (allora ministro delle Riforme) per l'accusa di vilipendio alla bandiera, ma la Consulta ha annullato la delibera di insindacabilità parlamentare, nella sentenza 249 del 28 giugno 2006.
All'inizio del 2006 la pena prevista per il reato di opinione è stata modificata, dall'originaria detentiva (che prevedeva fino a tre anni di reclusione), ad una pecuniaria (multa fino al massimo di 5000 euro). Bossi ha chiesto poi che anche la multa gli venisse tolta, in quanto europarlamentare, ma la Cassazione ha rigettato il ricorso confermando la condanna a pagare 3000 euro di multa. Dalla prima moglie Gigliola Guidali, sposata nel 1975, ha avuto il primogenito Riccardo. È attualmente sposato con Manuela Marrone, di origini siciliane, cofondatrice della Lega Lombarda, dalla quale ha avuto tre figli: Eridano Sirio, Roberto Libertà e Renzo detto, suo malgrado, la Trota da quando suo padre lo apostrofò così nel 2008 in risposta a chi gli chiedeva se fosse il suo delfino.
Il fratello Franco Bossi ha lavorato dal 2004 al 2009 come assistente parlamentare dell'eurodeputato leghista Matteo Salvini.
Riccardo Bossi (1981) è stato ugualmente dal 2004 al 2009 assistente parlamentare dell'eurodeputato leghista Francesco Speroni.
Renzo Bossi (1988) a gennaio 2009 è stato nominato membro dell'Osservatorio sulla trasparenza e l'efficacia del sistema fieristico lombardo, organismo tutto composto da leghisti. La nomina ha attirato accuse di nepotismo.

Roberto Maroni attualmente Ministro dell'Interno.
Laureato in giurisprudenza, ha lavorato come manager degli affari legali di diverse società; inoltre esercita la professione di avvocato. Inizia la sua esperienza politica nel 1971 militando in un gruppo marxista-leninista di Varese e poi fino al 1979 è nel movimento d'estrema sinistra Democrazia Proletaria. Dal 1983 Roberto Maroni ricopre il ruolo di tastierista (suona l'organo Hammond) nei Distretto 51, band di Varese che ripropone noti brani pop e soul. È stato Ministro dell'Interno e Vicepresidente del Consiglio dei ministri, per otto mesi, nel 1994, sotto il primo governo Berlusconi. In quei mesi, si è distinto per la polemica instaurata in merito al "decreto Biondi" sull'abolizione della custodia cautelare, che ha suscitato numerose polemiche. Firmato da Maroni stesso oltre che dal ministro della Giustizia Alfredo Biondi, il Ministro dell'Interno il giorno successivo accusa di essere stato imbrogliato e di non aver compreso realmente l'entità del provvedimento. Si trattava di un segnale di crisi, primo indizio dell'uscita della Lega dalla coalizione di maggioranza, con la conseguente caduta del governo Berlusconi avvenuta di lì a qualche mese. Il 18 settembre1996il Procuratore della Repubblica di Verona Guido Papalia dispose, nel corso delle indagini su Corinto Marchini, indagato per attentato all'unità dello Stato (reato previsto dal Codice Rocco), una perquisizione di un locale della sede federale di Milano della Lega Nord, ritenuto nella disponibilità dell'indagato. A tale perquisizione, operata dalla Polizia di Stato, si opposero alcuni militanti e politici leghisti fra cui Maroni, che chiamò sul posto una pattuglia di Carabinieri. Alla vista dei militari in arrivo, i poliziotti fecero irruzione nella sede, travolgendo i presenti tra cui Maroni, che rimase ferito.
Corinto Marchini aveva infatti indicato come proprio ufficio un locale che si rivelò invece essere, come scritto sulla porta, l'ufficio di Roberto Maroni; nessun altro locale venne identificato come un possibile ufficio dell'indagato. Il Procuratore decise di ignorare tale informazione e di far perquisire ugualmente l'ufficio.
Contro la perquisizione la Camera dei deputati nel 2003 avanzò ricorso per «conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato, chiedendo alla Corte Costituzionale di dichiarare che non spetta all'autorità giudiziaria (ed in particolare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verona) di disporre e di far eseguire la perquisizione del domicilio del parlamentare Roberto Maroni». Nel 2004 la Corte Costituzionale darà ragione alla Camera.
Roberto Maroni è intanto condannato in primo grado nel 1998 a 8 mesi per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. In appello nel 2001 la pena è stata ridotta a 4 mesi e 20 giorni perché nel frattempo il reato di oltraggio era stato abrogato. La Cassazione nel 2004 ha poi commutato tutto in una pena pecuniaria di cinquemila euro. Maroni in concreto avrebbe tentato di mordere la caviglia di un agente di polizia. Nel 2001 riceve una lettera dal giuslavorista Marco Biagi, suo collaboratore al Ministero del Lavoro poi ucciso dalle Br, che lamentava una non adeguata protezione. Maroni, preoccupato, sollecita al prefetto Giuseppe Romano l'adozione di adeguati provvedimenti.

Rosy Mauro Dal 6 maggio 2008 è vicepresidente del Senato della Repubblica.
Diplomata in Ragioneria, nel 1980 si è trasferita dalla natìa Puglia a Milano per lavoro; ha iniziato l'attività sindacale in azienda nelle file della UIL a 21 anni.
Nel 1990 è stata eletta segretario organizzativo del Sindacato Autonomista Lombardo. L'11 novembre 1999 è nominata Segretario Generale del Sindacato Padano.
Già consigliere comunale a Milano, dove è stata eletta nel 1993 ed è stata Presidente della Commissione "Lavoro", nell'aprile 2005, militando sempre nella Lega Nord, è stata eletta per la prima volta consigliere regionale nel listino del Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni.

Roberto Calderoli Ministro delle riforme istituzionali nel governo Berlusconi II, è coordinatore delle Segreterie nazionali della Lega Nord per l'indipendenza della Padania e vice-presidente del Senato. Attualmente copre l'incarico senza portafoglio di Ministro per la Semplificazione Normativa. Roberto Calderoli è un medico ospedaliero, laureatosi in medicina, specializzazione in chirurgia maxillo-facciale, col voto di 110 e lode.
Nel 1998 ha sposato con un rito celtico (di nessun valore legale) la sceneggiatrice Sabina Negri. L'11 giugno 2007 viene iscritto al registro degli indagati, con l'ipotesi di appropriazione indebita, dalla Procura della Repubblica di Lodi nell'indagine sui comportamenti del banchiere Giampiero Fiorani e di Antonveneta.

Roberto Cota Presidente della Regione Piemonte. Roberto Cota nasce a Novara dove il padre Michele, originario di San Severo, aveva prestato servizio militare dopo aver conseguito a Napoli la laurea in Giurisprudenza. Il padre rimase nel capoluogo piemontese dopo aver lì conosciuto la futura moglie.Cota consegue la maturità classica presso il liceo Carlo Alberto di Novara e successivamente la laurea in giurisprudenza con il massimo dei voti.

Matteo Salvini Diplomato al liceo classico. Alla festa di Pontida 2009 viene ripreso in un video mentre intona un coro offensivo e discriminatorio contro i napoletani. A seguito delle conseguenti polemiche Salvini si scusò minimizzando l'accaduto e sottolineando il fatto che si trattava di semplici cori da stadio, sollevando comunque critiche da destra e da sinistra.

Mario Borghezio (Torino, 3 dicembre 1947) è un avvocato e politico italiano, militante nella Lega Nord. L'11 luglio 1976 viene fermato dalle autorità a Ponte San Luigi, valico di confine nei pressi di Ventimiglia, e trovato in possesso di una cartolina firmata "Ordine Nuovo" ed indirizzata "al bastardo Luciano Violante" (magistrato allora impegnato in inchieste contro l'eversione di matrice neofascista). Il testo del messaggio, accompagnato da alcune svastiche e da un "Viva Hitler", era il seguente: "1, 10, 100, 1000 Occorsio". Vittorio Occorsio, anch'egli giudice protagonista della lotta contro il terrorismo nero, era stato ucciso appena due giorni prima in un agguato.Nel 1993 è stato condannato a pagare una multa di 750.000 lire per violenza privata su un minore in relazione ad un episodio risalente al 1991, quando aveva trattenuto per un braccio un venditore ambulante marocchino, illegalmente in Italia, di 12 anni per consegnarlo ai carabinieri.Nel 1998 fonda insieme a Max Bastoni, Omar Tonari ed Enrico Pau i Volontari Verdi, associazione vicina alla Lega Nord passata alla storia per le famosissime ronde, che presero il via proprio da quella fondazione.
Il 1º luglio 2000, al termine di una fiaccolata antidroga del «Coordinamento Piemonte dei volontari verdi», Borghezio viene ritenuto responsabile insieme ad altri sette leghisti dell'incendio scoppiato presso i pagliericci di alcuni immigrati che dormivano sotto il ponte Principessa Clotilde a Torino. Per questo gesto verrà rinviato a giudizio e condannato in via definitiva dalla Cassazione nel luglio 2005 a due mesi e venti giorni di reclusione, commutati poi in una multa di 3.040 euro per concorso nel reato di danneggiamento seguito da incendio. Secondo quanto riferito dallo stesso Borghezio l'incendio sarebbe stato invece causato accidentalmente da una torcia caduta di mano ad un militante leghista durante la ronda.Il 19 gennaio 2001 è stato aggredito su un tram in centro a Torino e colpito da uno sconosciuto, che poi è fuggito a piedi.
Nel luglio del 2005, durante un intervento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi al Parlamento Europeo si è reso protagonista, insieme ad altri parlamentari della Lega Nord, di una vivace contestazione contro l'introduzione dell'euro, da lui considerata colpevole dello stato di crisi dell'economia italiana. Per questo motivo è stato fatto allontanare dall'aula.
La sera del 17 dicembre del 2005 balza alle cronache per un pestaggio subito in treno sulla tratta Torino-Milano per mano di un gruppo di facinorosi. Riconosciuto il parlamentare europeo in uno scompartimento, un gruppo di no-global lo ha raggiunto e ha iniziato a percuoterlo minacciando di gettarlo dal treno in corsa. La tragedia è stata evitata dall'intervento di due agenti in borghese della Polizia Ferroviaria che nello scontro hanno riportato gravi contusioni. Il referto medico per l'esponente leghista, emesso al momento del ricovero all'ospedale di Chivasso, riportava di una "frattura ossea nasale e trauma cervicale distrattivo" con trenta giorni di prognosi. Borghezio e i no-global avevano preso parte a due distinte manifestazioni NO-TAV in Val di Susa. I Carabinieri avevano sconsigliato in precedenza a Borghezio di salire su quel treno, considerandolo, vista la situazione, poco sicuro.
A febbraio 2006 la situazione si ripete a Livorno, dove Borghezio stava tenendo un comizio organizzato dalla Lega Nord Toscana; fuori dalla sala civica si raccoglie una manifestazione di un centinaio di no global e di frange estremiste degli ultrà livornesi, dispersa dalla forze dell'ordine.
Il giorno 11 settembre 2007, 6° anniversario dell'attentato alle Torri Gemelle, l'eurodeputato leghista è stato fermato dalla polizia prima di una manifestazione contro l'islamizzazione dell'Europa a Bruxelles. Borghezio racconta di essere stato malmenato, prima di essere fermato insieme a un'altra ventina di persone. In realtà i fermati sono oltre 150, compresi il leghista, il leader e il presidente del partito fiammingo di estrema destra, il Vlaams Belang, Filip Dewinter e Frank Vanhecke. Tutti i fermati sono stati caricati su furgoni con i vetri oscurati e portati al Palazzo di Giustizia. Poco dopo le 18 Borghezio ha lasciato il palazzo di giustizia di Bruxelles. La manifestazione anti-Islam era stata vietata dal comune di Bruxelles, nonostante ciò gli organizzatori (riuniti dalla sigla Stop the islamization of Europe) avevano annunciato che l'avrebbero comunque attuata.Il 21 marzo 2008 ha partecipato al "Congresso contro l'islamizzazione" a Colonia indetto dal movimento locale di destra Pro Köln. Il sindaco di Colonia, Fritz Schramm, definì i manifestanti dei non benvenuti "facinorosi camuffati da benpensanti, razzisti in abiti civili". La polizia tedesca sciolse la manifestazione per ragioni di ordine pubblico, trascinado via a forza Borghezio dal palco. Roberto Calderoli e Roberto Castelli presero le distanze sostenendo che la partecipazione di Borghezio era avvenuta "a titolo personale".Nel 2009 è apparso in una videoinchiesta di Canal+ dal titolo Europe: ascenseur pour les fachos (Europa: ascensore per i fascisti). Invitato nella sua veste di parlamentare europeo della Lega Nord ad un «incontro di formazione» del movimento nizzardo identitario francese 'Nissa Rebela' (considerato di estrema destra dai media francesi), lo si nota al termine del suo accorato intervento mentre si ferma a parlare con alcune persone dando loro dei consigli per conquistare il potere gradualmente, penetrando nelle istituzioni, senza però essere etichettati come fascisti. L'operatore riesce ad avvicinare Borghezio, che testualmente dice ad alcuni militanti:

« Bisogna rientrare nelle amministrazioni dei piccoli comuni. Dovete insistere molto sull'aspetto regionalista del movimento. Ci sono delle buone maniere per non essere etichettati come fascisti nostalgici, ma come un nuovo movimento regionale, cattolico, eccetera, ma sotto sotto rimanere gli stessi. »
(Mario Borghezio)

In Italia, il video non è stato notato dai media, salvo un comunicato stampa di Jacopo Venier (Comunisti Italiani) e una citazione sul quotidiano l'Unità e su La7. Il video appare anche all'interno del sito dell'MpS di Nichi Vendola. È stato attraverso Internet e il network Youblob che l'episodio ha avuto una certa diffusione tra i maggiori blog e aggregatori di notizie.

mercoledì 16 giugno 2010

La mafia è al nord



Le tv nazionali con sede nel nord, hanno sempre diffuso la notizia che la mafia è al sud. Voi credete veramente che 4 agricoltori ingnoranti, disadattati, che hanno sofferto da sempre la fame, siano veramente in grado di organizzare complotti e stragi?
Loro in realtà sono le braccia della mafia, la mente della mafia è al nord, nei politici imprenditori.

Il nord da sempre ha ricattato umiliato e distrutto la sicilia. I siciliani onesti hanno il diritto e il dovere di ribellarsi, prima con i venduti al nord, tra i più famosi il giornalista fede e la famiglia prestigiacomo. Dopo con tutti quelli che si umiliano per un posto di lavoro.

La maggior parte dei siciliani sono dei venduti, molti altri analfabeti sono le braccia della mafia, ma se la mafia del nord verrà sconfitta, l'unico che potrà sconfiggerla sarà un siciliano.