In un servizio del programma "le iene", la iena Viviani, dimostrava con test anonimo che i politici italiani fanno uso di droga.
Successivamente la casta politica si alleava per far condannare Viviani.
Viviani fa il suo servizio sulla sua ingiusta e incredibile condanna, che io ho caricato nel mio canale youtube.
Oggi, prima delle votazioni, R.T.I. (radio televisione italiane) denuncia la violazione del copyright e youtube approffita per ricordarmi che la prossima volta elimineranno il mio canale.
ATTENZIONE
Abbiamo ricevuto uno o più reclami di violazione del copyright riguardanti il materiale che hai pubblicato. Esamina le seguenti informazioni:
da R.T.I. su Le iene condannate - rosanero80ID video: WfPgozN1NCo
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Una copia di questo messaggio è stata inviata al tuo indirizzo email ed è anche visibile nella pagina degli avvertimenti relativi al tuo account per consultazioni future.
lunedì 29 marzo 2010
martedì 16 marzo 2010
Dal nord al sud la gente della casta è sempre la stessa
Dal Pci all' Interporto la brillante carriera dell' 'Elegantone'.
Repubblica — 10 marzo 2009 pagina 10 sezione: TORINO
DI LUI tutti, e non solo le donne della Margherita e poi del Pd, dicono cheè elegante. Anzi, "l' Elegantone", come qualcuno lo aveva ribattezzato quando frequentava l' ala laica dei "rutelliani" subalpini, guidata da Gianni Vernetti e da Paolo Peveraro. Quegli "spezzati" con le giacche di stoffa ingleseei pantaloni in tono, quelle cravatte ardite nei colori ma mai banali, quelle sciarpe morbide e avvolgenti. E poi? Anche intelligente, anche astuto e anche spregiudicato? A questo punto, i giudizi su Alessandro Di Benedetto da Lentini (Siracusa), anni 49, titolo di scuola media superiore, ex imprenditore della moda (con una moglie dirigente del Gruppo "Prada" a Milano) diventano politicie divergenti. C' è chi lo liquida così, brutalmente: «Un mediocre, niente di speciale. Ecco perché diventa incredibile pensare che possa averla fatta grossa. Lui? No, al massimo potrebbero averlo usato...». E c' è chi, invece, scommette comunque sull' uomo Di Benedetto: «Stupido non è, per nulla. Altrimenti non sarebbe lì, al Sito di Orbassano». A questo punto, si sarebbe detto nel Pci di una volta (il suo primo partito), ecco consolidarsi due diverse scuole di pensiero sulla vera natura dell' Elegantone. Entrambe alimentate da quel giudizio sulla "non stupidità" di Alessandro Di Benedetto, ma ben distinte quanto alle conclusioni. La prima, in fondo, giunge alle stesse valutazioni dei detrattori della sua intelligenza: «Guai non ne ha combinati di certo. Sì, arriva dal Pci e poi è stato nel Pds, ma non dimenticatevi che alla fine è diventato uno di Di Pietro, uno convinto. Se avesse sentore di qualcosa di marcio, sarebbe il primo a denunciarlo». La seconda usa tutti gli eufemismi e le cautele possibili, ma sotto sotto affonda il colpo: «Scemo no, e furbo quanto basta. Vedremo, lasciamo lavorare i magistrati, diranno loro se a Orbassano tutto filava per il verso giusto...». Vero? Falso? Difficile trovare risposte seguendo soltanto i refoli del gossip. Certo è che la piccola carriera politica dell' Elegantone è tranquilla e normale quanto alle cariche istituzionali, un po' più tormentata per quanto riguarda la militanza in questo o in quel partito. La prima uscita ufficiale è a Nichelino, il suo posto e il suo feudo politico da sempre. Prima in Consiglio comunale e poi, tra il 1995e 1998, addirittura vicesindaco, quando il Pci già non esiste più ed è nato il Pds. Niente da ricordare e niente da lamentare, almeno al di fuori della cinta di Nichelino. Ma intanto l' ex vicesindaco è stato attratto dal giacobinismo dell' ex magistrato di Mani Pulite («È la riprova della sua onestà», spiegano i suoi difensori) e con Di Pietro arriva persino l' approdo in Regione, anche se a vincere nel 2000 sono ancora una volta Enzo Ghigo e i berlusconiani. Anni di battaglie, dentro e fuori Palazzo Lascaris: sì, anche fuori, perché Alessandro Di Benedettoè nello stesso tempo consigliere regionalee presidente regionale dell' Adusbef (una delle più importanti associazioni dei consumatori italiani) e vicepresidente nazionale. A leggere le sue proposte di legge presentate in Regione, ecco emergere soprattutto quelle che riguardano le indennità e i compensi dei consiglieri, mentre le interpellanze più divertenti sono quelle "sugli acquisti di pigiami e mutande" per le Molinette. Intanto, però, la politica italiana del centrosinistra ha subito l' ennesima accelerazione. Col tracollo del primo governo Prodi nasce il "Partito dell' Asinello": dentro ci stanno proprio i seguaci del "professore" guidati da Arturo Parisi e tutti quelli di Di Pietro, Di Benedetto compreso. Quando poi l' Asinello muore e confluisce nella Margherita di Rutelli, l' Elegantone abbandona l' ex pm e va con Vernetti e Peveraro in quell' area laica nella quale confluiscono anche gli ex socialisti di Giusi La Ganga e qualche ex Ds chiacchierato, come l' ex sindaco di Borgaro Giuseppe Vallone. Un' alleanza sfortunata se è vero che nel 2005 Di Benedetto non torna a Palazzo Lascaris per meno di cento voti: lo scavalca il "popolare" Stefano Lepri. Lui reagisce, presenta ricorsoe ha anche buone possibilità di vincerlo. Ma all' improvviso ritira tutto e dopo qualche giorno si scoprirà il perché: Mercedes Bresso lo nomina presidente di "Sito", tra qualche risolino incredulo e più di una battuta. Il resto è la rottura con i rutelliani, l' approdo dietro La Ganga verso l' alleanza con i popolari di Gianfranco Morgando e la "Sinistra per" di Placido, Esposito e Chiama. Sarà la sconfitta di Gianluca Susta alle "primarie" veltronianee soprattutto di Sergio Chiamparino nell' area torinese. Proprio per questo, da alcuni giorni, nel pettegolezzo cittadino sono in molti a interrogarsi sui commenti del sindaco riguardo alla (per ora) piccola tormenta giudiziaria nella quale sembra essersi infilato l' Interporto di Orbassano. Da altrettanti giorni, però, Chiamparino tace su questa vicenda, sia in pubblico che in privato. Mentre nel Pd, c' è chi (come l' ultimo segretario regionale dei Ds, Sergio Soave) comincia a riflettere sull' opportunità o meno di inserire l' Elegantone nella lista delle provinciali di giugno a sostegno di Antonio Saitta. - ETTORE BOFFANO
Si ringrazia:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/03/10/dal-pci-all-interporto-la-brillante-carriera.html
Repubblica — 10 marzo 2009 pagina 10 sezione: TORINO
DI LUI tutti, e non solo le donne della Margherita e poi del Pd, dicono cheè elegante. Anzi, "l' Elegantone", come qualcuno lo aveva ribattezzato quando frequentava l' ala laica dei "rutelliani" subalpini, guidata da Gianni Vernetti e da Paolo Peveraro. Quegli "spezzati" con le giacche di stoffa ingleseei pantaloni in tono, quelle cravatte ardite nei colori ma mai banali, quelle sciarpe morbide e avvolgenti. E poi? Anche intelligente, anche astuto e anche spregiudicato? A questo punto, i giudizi su Alessandro Di Benedetto da Lentini (Siracusa), anni 49, titolo di scuola media superiore, ex imprenditore della moda (con una moglie dirigente del Gruppo "Prada" a Milano) diventano politicie divergenti. C' è chi lo liquida così, brutalmente: «Un mediocre, niente di speciale. Ecco perché diventa incredibile pensare che possa averla fatta grossa. Lui? No, al massimo potrebbero averlo usato...». E c' è chi, invece, scommette comunque sull' uomo Di Benedetto: «Stupido non è, per nulla. Altrimenti non sarebbe lì, al Sito di Orbassano». A questo punto, si sarebbe detto nel Pci di una volta (il suo primo partito), ecco consolidarsi due diverse scuole di pensiero sulla vera natura dell' Elegantone. Entrambe alimentate da quel giudizio sulla "non stupidità" di Alessandro Di Benedetto, ma ben distinte quanto alle conclusioni. La prima, in fondo, giunge alle stesse valutazioni dei detrattori della sua intelligenza: «Guai non ne ha combinati di certo. Sì, arriva dal Pci e poi è stato nel Pds, ma non dimenticatevi che alla fine è diventato uno di Di Pietro, uno convinto. Se avesse sentore di qualcosa di marcio, sarebbe il primo a denunciarlo». La seconda usa tutti gli eufemismi e le cautele possibili, ma sotto sotto affonda il colpo: «Scemo no, e furbo quanto basta. Vedremo, lasciamo lavorare i magistrati, diranno loro se a Orbassano tutto filava per il verso giusto...». Vero? Falso? Difficile trovare risposte seguendo soltanto i refoli del gossip. Certo è che la piccola carriera politica dell' Elegantone è tranquilla e normale quanto alle cariche istituzionali, un po' più tormentata per quanto riguarda la militanza in questo o in quel partito. La prima uscita ufficiale è a Nichelino, il suo posto e il suo feudo politico da sempre. Prima in Consiglio comunale e poi, tra il 1995e 1998, addirittura vicesindaco, quando il Pci già non esiste più ed è nato il Pds. Niente da ricordare e niente da lamentare, almeno al di fuori della cinta di Nichelino. Ma intanto l' ex vicesindaco è stato attratto dal giacobinismo dell' ex magistrato di Mani Pulite («È la riprova della sua onestà», spiegano i suoi difensori) e con Di Pietro arriva persino l' approdo in Regione, anche se a vincere nel 2000 sono ancora una volta Enzo Ghigo e i berlusconiani. Anni di battaglie, dentro e fuori Palazzo Lascaris: sì, anche fuori, perché Alessandro Di Benedettoè nello stesso tempo consigliere regionalee presidente regionale dell' Adusbef (una delle più importanti associazioni dei consumatori italiani) e vicepresidente nazionale. A leggere le sue proposte di legge presentate in Regione, ecco emergere soprattutto quelle che riguardano le indennità e i compensi dei consiglieri, mentre le interpellanze più divertenti sono quelle "sugli acquisti di pigiami e mutande" per le Molinette. Intanto, però, la politica italiana del centrosinistra ha subito l' ennesima accelerazione. Col tracollo del primo governo Prodi nasce il "Partito dell' Asinello": dentro ci stanno proprio i seguaci del "professore" guidati da Arturo Parisi e tutti quelli di Di Pietro, Di Benedetto compreso. Quando poi l' Asinello muore e confluisce nella Margherita di Rutelli, l' Elegantone abbandona l' ex pm e va con Vernetti e Peveraro in quell' area laica nella quale confluiscono anche gli ex socialisti di Giusi La Ganga e qualche ex Ds chiacchierato, come l' ex sindaco di Borgaro Giuseppe Vallone. Un' alleanza sfortunata se è vero che nel 2005 Di Benedetto non torna a Palazzo Lascaris per meno di cento voti: lo scavalca il "popolare" Stefano Lepri. Lui reagisce, presenta ricorsoe ha anche buone possibilità di vincerlo. Ma all' improvviso ritira tutto e dopo qualche giorno si scoprirà il perché: Mercedes Bresso lo nomina presidente di "Sito", tra qualche risolino incredulo e più di una battuta. Il resto è la rottura con i rutelliani, l' approdo dietro La Ganga verso l' alleanza con i popolari di Gianfranco Morgando e la "Sinistra per" di Placido, Esposito e Chiama. Sarà la sconfitta di Gianluca Susta alle "primarie" veltronianee soprattutto di Sergio Chiamparino nell' area torinese. Proprio per questo, da alcuni giorni, nel pettegolezzo cittadino sono in molti a interrogarsi sui commenti del sindaco riguardo alla (per ora) piccola tormenta giudiziaria nella quale sembra essersi infilato l' Interporto di Orbassano. Da altrettanti giorni, però, Chiamparino tace su questa vicenda, sia in pubblico che in privato. Mentre nel Pd, c' è chi (come l' ultimo segretario regionale dei Ds, Sergio Soave) comincia a riflettere sull' opportunità o meno di inserire l' Elegantone nella lista delle provinciali di giugno a sostegno di Antonio Saitta. - ETTORE BOFFANO
Si ringrazia:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/03/10/dal-pci-all-interporto-la-brillante-carriera.html
lunedì 15 marzo 2010
Rosanero contatta ufficio relazioni con il pubblico del sindaco, e non riceve risposte.
Di seguito riporto la mia email inviata il 20 Gennaio 2010 all'ufficio del sindaco addetto alle pubbliche relazioni. Ovviamente non ho ancora ricevuto risposta, allora in questo ufficio contatti con il pubblico, che lavoro fanno?
Buon giorno,Sono un giovane laureato,in cerca di prima occupazione. Mi sono trasferito da qualche mese nella città di Torino per cercare lavoro, ma nonostante l'iscrizione al centro per l'impiego, i vari contatti con i servizi che propone comune, provincia e regione, nonostante vari colloqui di lavoro e iscrizioni alle tante agenzie per il lavoro, non ho ancora ricevuto offerte concrete.Se è possibile chiedo un incontro con il sig. sindaco o un suo collaboratore. In alternativa chiedo di ricevere informazioni concrete sulla situazione lavoro nella città di Torino.
Cordiali saluti
Dott. xxxxxx
Buon giorno,Sono un giovane laureato,in cerca di prima occupazione. Mi sono trasferito da qualche mese nella città di Torino per cercare lavoro, ma nonostante l'iscrizione al centro per l'impiego, i vari contatti con i servizi che propone comune, provincia e regione, nonostante vari colloqui di lavoro e iscrizioni alle tante agenzie per il lavoro, non ho ancora ricevuto offerte concrete.Se è possibile chiedo un incontro con il sig. sindaco o un suo collaboratore. In alternativa chiedo di ricevere informazioni concrete sulla situazione lavoro nella città di Torino.
Cordiali saluti
Dott. xxxxxx
grazia da messina chiama la radio e poi denuncia violazione privacy nella rete
Una radio ascoltatrice del programma la zanzara, una certa grazia da messina, interviene telefonicamente per difende la casta politico mafiosa, facendo anche una certa figura.
Il canale youtube http://www.youtube.com/user/ladygroove71b ci mostra in rete questa perla, e youtube manda un messaggio al canale per informarlo che hanno ricevuto un reclamo della violazione della privacy da parte di una persona, consigliando la rimozione del video.
grazia da messina, non è meglio allora che non apri più la bocca per parlare?
Il canale youtube http://www.youtube.com/user/ladygroove71b ci mostra in rete questa perla, e youtube manda un messaggio al canale per informarlo che hanno ricevuto un reclamo della violazione della privacy da parte di una persona, consigliando la rimozione del video.
grazia da messina, non è meglio allora che non apri più la bocca per parlare?
giovedì 4 marzo 2010
Rosanero segnala a striscia la notizia: controllate anche le associazioni del nord
Comunicazione a striscia la notizia:
Dopo i servizi di Stefania Petix, sui beni confiscati alla mafia e consegnati a finte associzioni, volevo, prima complimentarmi con Stefania Petix e poi consigliare di controllare anche le associzioni del nord.
Per motivi di ricera del lavoro, ho visitato personalmente alcune associazioni del nord, che per vari motivi mi hanno fatto pensare che molto probabilmente alcune di esse fossero finte.
Resto a disposizione per eventuali approfondimenti.
Cordiali saluti
Dott. xxxxxx
Dopo i servizi di Stefania Petix, sui beni confiscati alla mafia e consegnati a finte associzioni, volevo, prima complimentarmi con Stefania Petix e poi consigliare di controllare anche le associzioni del nord.
Per motivi di ricera del lavoro, ho visitato personalmente alcune associazioni del nord, che per vari motivi mi hanno fatto pensare che molto probabilmente alcune di esse fossero finte.
Resto a disposizione per eventuali approfondimenti.
Cordiali saluti
Dott. xxxxxx
Stefania Petix: beni confiscati alla mafia ad associzioni con fini di lucro
Ancora una volta i complimenti vanno alla Siciliana Stefania Petix, che in questi giorni si sta occupando di beni sequestrati alla mafia e consegnati a finte associazioni con fini di lucro, invece di essere consegnate alle moltissime famiglie che ormai da anni sono senza casa.
Da striscia la notizia:
Ha destato molto scalpore il servizio dell'inviata di Striscia la Notizia Stefania Petyx in merito ai beni confiscati alla mafia non assegnati a Onlus con fini sociali o istituzionali, come previsto dalla legge, ma a sedicenti associazioni con fini di lucro. A seguito del reportage trasmesso ieri dal Tg satirico, il Comune di Palermo ha disposto oggi controlli e verifiche su tutto il territorio.
Si constata che società nate come no profit mascherano attività a scopo di lucro. Dalle ?indagini? dell'inviata è emerso che sono sempre di più i beni sequestrati a Cosa nostra che il Comune di Palermo assegna senza un regolare bando e senza alcun criterio.
In questo modo i beni che lo Stato ha recuperato dalla mafia, vengono utilizzati non per risolvere i problemi di chi ha reale necessità, ma per favorire associazioni che lucrano sul sociale.
Il sindaco di Palermo Diego Cammarata ha avviato un controllo sull'attività' di tutte le associazioni e le cooperative sociali e ha dato mandato al comandante della polizia municipale di eseguire "le verifiche relative alle interviste realizzate da Striscia la notizia per acquisire tutti gli elementi utili ad identificare le strutture oggetto del servizio".
Da striscia la notizia:
Ha destato molto scalpore il servizio dell'inviata di Striscia la Notizia Stefania Petyx in merito ai beni confiscati alla mafia non assegnati a Onlus con fini sociali o istituzionali, come previsto dalla legge, ma a sedicenti associazioni con fini di lucro. A seguito del reportage trasmesso ieri dal Tg satirico, il Comune di Palermo ha disposto oggi controlli e verifiche su tutto il territorio.
Si constata che società nate come no profit mascherano attività a scopo di lucro. Dalle ?indagini? dell'inviata è emerso che sono sempre di più i beni sequestrati a Cosa nostra che il Comune di Palermo assegna senza un regolare bando e senza alcun criterio.
In questo modo i beni che lo Stato ha recuperato dalla mafia, vengono utilizzati non per risolvere i problemi di chi ha reale necessità, ma per favorire associazioni che lucrano sul sociale.
Il sindaco di Palermo Diego Cammarata ha avviato un controllo sull'attività' di tutte le associazioni e le cooperative sociali e ha dato mandato al comandante della polizia municipale di eseguire "le verifiche relative alle interviste realizzate da Striscia la notizia per acquisire tutti gli elementi utili ad identificare le strutture oggetto del servizio".
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