mercoledì 12 gennaio 2011

giornalista insulta i contestatori di sgarbi

Dopo la contestazione del Siciliano Onesto Giuseppe Gatì, come sempre spuntano i difensori dei malfattori della casta.

I difensori dei malfattori, sono coloro che percepiscono qualcosa (denaro, favori vari) dalla casta, in cambio di servilismo. Vengono chiamati: "servi raccomandati".

Ecco un testo che si trova nella rete al riguardo la contestazione di Giuseppe, firmato da "servi raccomandati (patrizia paganelli).

Arriva Vittorio Sgarbi in Sicilia e subito nasce il “movimento” dei contrari.Contrari per partito preso, contrari per necessità politiche, contrari per antipatia.Sgarbi da quando è diventato Sindaco a Salemi ha portato pubblicità e vivacità al territorio, ma questo dato pare non interessare a nessuno, troppo presi a malignare su ogni passo, ogni pensiero, ogni atto.L’invidia è una malattia contagiosa come la varicella e fa male come la parotite fa con gli uomini, molti ne soffrono, troppi se ne avvalgono.La capogruppo del Partito Democratico nella “Commissione Antimafia” sferra un attacco strumentale e demagogo all’operato di Vittorio Sgarbi, colpevole di riuscire a far diventare oro tutto quello che tocca, persino la mafia, che con l’idea di Oliviero Toscani di registrare il marchio mafia rischiano di produrre un business da capogiro.L’onorevole Laura Garavini dice “il marchio mafia più che registrato va combattuto, Vittorio Sgarbi replica “ Lo stato comatoso del Partito democratico è evidenziato da dichiarazioni come quella della Garavini, le quali continuano ad opporsi alla forza, non soltanto della mafia ma della tecnologia e della capacità di comunicare espressa su internet con strumenti primitivi e declamazioni retoriche.La posizione di Toscani che io condivido è una posizione potentemente irridente che prende la mafia come una realtà inquietante e serpeggiante nella società, con gli strumenti più utili per combatterla che non sono né le commissioni né le associazioni antimafia che utilizzano i danari pubblici senza risultati efficaci.Come dimostra la campagna pubblicitaria a favore di Riina , per la quale occorrono strumenti adeguati sul piano della capacità di persuasione che è legata, ad esempio a Facebook, ad un professionismo pubblicitario che Toscani ha manifestato e che il Partito Democratico evidentemente non conosce visti i suoi tracolli e disastri elettorali recenti.L’unico modo di fermare “Facebook” è uno strumento analogo che utilizzi il diritto di comunicare,che la registrazione di Oliviero Toscani ha il potere di intendere”.Quello che è accaduto ad agrigento pesa come un macigno su quei giovani maleducati e provocatori che hanno invaso con prepotenza uno spazio non loro.Il filmato esprime con evidenza, anche se chi lo ha utilizzato lo ha fatto con il solo intento di denigrare Sgarbi e le forze di Polizia Municipale, l’invasione calcolata di chi è andato a l’incontro con il solo scopo di rompere.Irrompere, prendersi uno spazio non stabilito per creare caos e far saltare la manifestazione è una forma di violenza criminale quanto quello che si intendeva dimostrare.E’ politicamente scorretto, e a mio avviso penalmente rilevante, recarsi in un posto muniti di materiale atto alle riprese, creare un clima di subbuglio registrarlo e darlo impasto a tutti mettendolo in un circuito ad alta comunicazione come “you tube”.Nel filmato i giovani urlano continuamente giù le mani come se qualcuno, gli altri, le forze dell’ordine, stessero esercitando qualche illecito, un mezzo scorretto di contatto abusando della loro professione, mentre i poveracci si limitavano ad allontanare i due o più esagitati giovani .Nonostante tutto, nel filmato, si evidenzia che un gruppo, due o più persone, si sono organizzate per inscenare un clima di subbuglio per far saltare l’incontro di Vittorio Sgarbi ad Agrigento. Non era neanche cominciato l’incontro che sono piovute da parte di un giovane insulti ed offese gravi a Sgarbi generando un clima di sospetto e di diffamazione gratuita nei suoi confronti.Questi giovani che tanto hanno scritto e detto sulla legalità e sulla moralità, sono stati al contempo illegali ed immorali, hanno di fatto perso l’occasione di poter testimoniare la loro verità, le loro idee e anche il loro consequenziale disappunto su Vittorio Sgarbi in modo credibile con un sano e articolato intervento.La violenza con la quale il giovane si è inserito, prima ancora che l’incontro fosse iniziato, dimostra tutta la malafede e la politicizzazione di un gesto che non ha il sapore della spontaneità, ma di un becero calcolo di un pensare politico incivile e pericoloso .Patrizia paganelli

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